Labirinto mare – Teatro di Comunità
IMPARANDO A LIBERARE LA CREATIVITA' E LA POESIA
Labirinto Mare è un concerto di poesia, arte, musica e drammaturgia.
Il tempo, il vuoto. I sogni. Aria, acqua, cielo, mare, stelle, pesci, uccelli (angeli). Giorno, sole, inverno. Rumori.
Il silenzio. I venti e c’è anche il paradiso e il Diluvio secondo Gilgamesh.
Magnifici oggetti, piccoli e colossali, che reggono ogni spazio, attraversati dall’aria, leggeri e pesanti possiedono la bellezza primaria dell’essenzialità. Cose cresciute come un albero, fatte come una cesta, una carriola. I sensi svegli e le mani capaci che le costruiscono diventano anche le stesse che gli danno vita.
Il Teatro Sociale e di Comunità è una forma teatrale che ha due finalità: una di tipo culturale-artistico, propria della dimensione teatrale e una di tipo sociale, che riguarda l’empowerment della persona e delle relazioni tra persone. Si caratterizza per coinvolgere attivamente le persone comuni nel processo creativo proprio del teatro in qualità di attori o altri ruoli. Un teatro da fare più che da vedere.
Tutto questo è possibile realizzarlo attraverso il progetto Labirinto Mare, dei laboratori creativi diretti da Marcello Chiarenza, supportati da Tutor che lavorano con lui “imparando a liberare la creatività e la poesia”, l’obiettivo principale è quello di valorizzare le diverse identità che popolano il contesto di una città, un quartiere, una comunità, per gettare ponti tra piccole differenze che tendono a dividere.
Finalità
Il cuore di questa esperienza non è lo spettacolo ma il percorso per arrivarci, è in questo percorso fatto di incontri a cadenza ciclica, dove le persone diventano un gruppo ed insieme esplorano dei temi che gli sono vicini, non necessariamente autobiografici, ma che possono essere sollecitanti per la loro esperienza di vita e si esprimono e apprendono il teatro come forma di espressione di sé, di relazione con gli altri e di ricerca di una comunicazione con il pubblico. Significa quindi, cercare un modo per farsi capire, decidere di cosa ‘parlare’ e come relazionarsi con il pubblico.
In altre parole, il focus è preparare l’incontro tra le persone, è l’incontro tra chi trasmette e lo spettatore che rende significativa l’esperienza. Emoziona sempre vedere una platea coinvolta da quello che succede sul palcoscenico
Obiettivi educativi
- Valorizzare le diverse identità che popolano il contesto di una città, un quartiere, una comunità.
- Gettare ponti tra piccole differenze che tendono a dividere.
- Realizzare un evento comune, di tutti, un momento di festa per far radicare relazioni che continueranno dopo l’evento stesso.
Modalità
Il percorso si sviluppa su tre fasi.
Prima fase
Costituzione di un gruppo di Tutor che parteciperanno a un laboratorio preliminare con Marcello Chiarenza per formarsi ed essere in grado di diventare animatori dei gruppi di territorio.
Seconda fase
Costituzione dei gruppi di territorio che saranno individuati in base al territorio, al quartiere, alle problematicità presenti che si vogliono superare. Come esempio ma non esaustivo potremmo indicare queste tipologie:
- Gruppo classe delle scuole (materne, elementari, medie, superiori).
- Gruppo attinente a un’Associazione anche su suo progetto artistico (uno spettacolo proprio dove innestare alcuni oggetti che poi potranno far parte del grande evento di comunità).
- Gruppi liberi di interesse (adulto, giovani, ragazzi) che condurranno in base alle età il laboratorio creativo.
- Gruppi di quartiere o di condominio
Terza fase
La realizzazione dello spettacolo festa che avrà luogo in una data specifica e diventerà l’esperienza conclusiva di comunità.