regia di Ferruccio Cainero
testo di Norbert Ebel
con Francesco Giuggioli, Gianluca Previato
Siamo a Betlemme. È la notte di Natale dell’anno 0 o forse del 2020 o forse di sempre.
L’asino e il bue non è che ci capiscano molto di queste strane storie complicate che hanno gli esseri umani. Un re degli ebrei, un salvatore, soldati che uccidono bambini. Non capiscono la confusione che c’è per le strade e nemmeno gli interessa tanto.
Solo sanno che c’è un bambino nella loro mangiatoia.
Per starsene in pace e godersi il meritato riposo al calduccio dopo una giornata passata a sgobbare al freddo e al gelo, bisognerebbe buttare fuori questo fagottino urlante. Ma nessuno dei due ha cuore di farlo. Non resta che prendersene cura.
E chi lo fa? Be’ ci vuole una mamma. Già ma chi fa la mamma? L’asino e il bue tirano a sorte, ma non gli riesce gran che di fare la mamma o di fare il papà. In fondo nemmeno gliene importa poi di queste cose, si fa quel che si deve fare. L’importante è che il cucciolo stia bene.