L’albero m’ha parlato
Barabba's Clowns
di Ferruccio Cainero
regia di Ferruccio Cainero
con Giada Frandina o Francesco Giuggioli
Genere: teatro per l’infanzia e la gioventù – teatro in natura – monologo scientifico.
Argomento spettacolo: Intelligenza delle piante, rispetto dell’ambiente, mondo vegetale, evoluzione della specie, sostenibilità.
Sinossi:
Il signor Piantoni o la signora Piantoni, dopo un periodo in cui erano diventati decisamente sovrappeso, sono stati costretti per tre mesi a nutrirsi solo di insalate. Finché, un giorno, passeggiando nel bosco, si sono accorti di qualcosa di straordinario: erano diventati capaci di dialogare con le piante.
Il dialogo con la piantina è divertente e coinvolgente, perché il signor o la signora Piantoni raccontano al pubblico ciò che la pianta vede, sente e dice.
L’intento non è quello di umanizzare la pianta, ma di invitare il pubblico – e in particolare i più piccoli – a guardare la vita dal punto di vista delle piante: esseri viventi che non hanno gambe per spostarsi, né muscoli, né occhi, né orecchie, eppure vedono, sentono, esplorano il terreno, comunicano tra loro e, secondo il professor Mancuso, quando sono “bambine”, sembrano persino giocare – o almeno così fanno certe piantine di fagiolo.
“Un'avventura tra radici, tarantelle e misteri verdi”

Spunti sul tema trattato:
Basandoci sulle pubblicazioni divulgative del professor Stefano Mancuso, professore ordinario presso l’Università di Firenze e direttore del LINV – Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale – nonché su quelle di Paco Calvo, professore di filosofia della scienza presso il Minimal Intelligence Lab (MINT Lab) di Barcellona, oltre che su numerosi altri contributi scientifici, ci sentiamo legittimati, noi commedianti, giullari e pagliacci, ad affermare con coscienza serena che la vita è intelligenza.
Non esiste essere vivente – batterio, pianta, pesce o animale – che possa vivere senza possedere un minimo di intelligenza: la capacità di percepire, in qualche modo, una differenza tra sé e l’ambiente, e di conservare una memoria che gli consenta di elaborare strategie per la sopravvivenza.
Se poi consideriamo che le piante abitano questo pianeta da milioni e milioni di anni, ben prima della comparsa degli animali, che sono loro a fornirci gran parte dell’ossigeno che respiriamo, e che costituiscono circa il 95% della biomassa terrestre, allora comprendiamo quanto abbiano da insegnarci se solo imparassimo a conoscerle e ad ascoltarle. Le piante sono i nonni, e tutti gli altri esseri viventi sono i nipotini.
Note di regia:
Basandoci sulla tematica del mondo vegetale e dell’intelligenza delle piante abbiamo pensato di mettere in scena una narrazione che, attraverso un linguaggio ironico, possa far immergere il pubblico, a partire dai bambini e dalle bambine, nel magnifico mondo vegetale, per scoprirne ricchezze e bellezze, imparare a rispettarle e creare con esse una comunione di vita.
Si tratta di un monologo della durata di circa 50 minuti, ma nella fase creativa intendiamo lavorare contemporaneamente con due attori – un uomo e una donna – per esplorare le differenze nel modo di porsi e di narrare.
Questa doppia messa in scena, al maschile e al femminile, ci permetterà anche di proporre lo spettacolo in due luoghi diversi nello stesso momento: ad esempio, in due punti distinti di un parco o in due classi diverse di una scuola.
DATI TECNICI
SPAZIO IN NATURA adatto per un gruppo di ascolto di circa 50/60 bambini e bambine che si pongono a semicerchio in parte seduti a terra e in parte su sedie predisposte dall’organizzatore. Il luogo ideale un giardino o un parco. Adattabile anche in aule di adeguate dimensioni.
Analisi scene, costumi e scenografie:
La scelta artistica alla base di questo spettacolo è quella di garantire la massima sostenibilità e attenzione all’ambiente. Per questo motivo non sono previste scenografie né oggetti scenici invasivi: lo spettacolo è essenziale, pensato come Teatro in Natura, e può essere rappresentato in spazi aperti come parchi, giardini o cortili scolastici.
È adatto a un gruppo di circa 50-60 spettatori, disposti in semicerchio, parte seduti a terra e parte su sedie fornite dall’organizzazione.
Spazi ideali per la rappresentazione:
In presenza di un’area verde scolastica (orto didattico, giardino, parchetto), si consiglia di svolgere lo spettacolo all’aperto.
In caso di maltempo o assenza di spazi esterni adeguati, lo spettacolo può essere rappresentato in un’aula di scienze, un’aula magna o una biblioteca, ambienti che richiamano il contesto scientifico e che possano accogliere almeno due classi.
Gestione di più classi:
Se sono coinvolte più classi, è possibile organizzare due repliche in contemporanea, in spazi differenti all’interno della scuola.